Quando la pazienza giunge al limite
ITALIANI: BASTA CON GLI STEREOTIPI
Albione si ricreda
Nei lontani anni ottanta, riportava “The Guardian” di qualche tempo fa, prima della guerra delle isole Falklands, fu chiesto a un ufficiale britannico di
valutare i rischi dello scontro con gli argentini. La sua risposta è diventata famosa in Italia. Essendo noto che gli antenati degli argentini erano sia spagnoli che italiani, l'ufficiale disse che la guerra avrebbe mostrato quale delle due nazioni aveva avuto più influenza sul carattere degli argentini.
Se era l'Italia, la guerra sarebbe stata una passeggiata; se era la Spagna la guerra sarebbe stata più lunga e dura. L'ufficiale esprimeva allora uno stereotipo:
"Gli italiani sono una nazione di pittori, camerieri e parrucchieri, mentre gli spagnoli per parafrasare Hitler sono gli unici latini duri". Del resto,
Meno male, direbbe qualcuno, dopo che, solo in un paese di pittori, parrucchieri e camerieri era stato possibile, nei primi anni '40, liquidare in poco
tempo una delle più forti marine del Mediterraneo dopo averne corrotto i vertici mediante apparentamenti e quant’altro. È quanto mai comodo avvalersi delle
debolezze altrui e poi farne motivo di compìto disprezzo, Vero? E non basta… "Una vacanza in Italia può farti desiderare di vivere lì per sempre", scriveva
tempo addietro Sebastian Cresswell-Turner sul Daily Telegraph. "Ma presto ti rendi conto che l'idilliaca visione dell'Italia ha un risvolto negativo: è
quasi tutta una balla".
Bene; ma allora tutti quegli Anglosassoni, o stranieri in genere, che non solo sono rimasti contenti dell'Italia ma vi si sono addirittura stabiliti sono tutti degli incoscienti da non essersi accorti di cotanto inganno? È mai possibile che fior di pittori, scultori, uomini di cultura venuti da ogni parte del mondo a popolare in special modo le regioni del Centro-Italia siano tutti vittime di un abbaglio? A sentire i due autorevoli detrattori sembrerebbe proprio di sì. In realtà si tratta solo di dire senza paura che la stampa
occidentale si dimostra vieppiù come uno stuolo di autentiche “commari al maschile”, di pettegoli e di commentoni per il solo gusto di dir male di un paese come l'Italia
sin troppo paziente per continuare a chiamare costoro alleati ed a sopportarne i continui insulti, finanche a prostrarvisi dinanzi. Del resto si sa, l’Italia è un “paese di santi” (così almeno si dice), e come tale ha tanta pazienza, anche perché, quando l'ha persa gliel'han fatta pagare cara. (G.L. Ugo)
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