Formatori a convegno
SI PARLA DI FORMARE PERSONE E SI CONTINUANO A SFORNARE ANDROIDI
A Bologna in autunno con l'A.I.F.


Si snatura il valore della formazione proponendo convention dove si enfatizza il predominare della tecnologia a discapito del piacere della relazione e dell’appartenenza.
Se non ci impegniamo seriamente nel ridefinire il ruolo della formazione a supporto dell’evoluzione dell’umanità rischiamo di delegare all’intelligenza artificiale anche la nostra più preziosa dote: la capacità di trasformare la potenza in atto di creazione.

È quanto si scrive a proposito ed in vista del XXVIII Convegno Nazionale dell'AIF, l'Associazione Italiana dei Formatori, che si terrà a Bologna dal 6 all'8 ottobre prossimi. Malgrado infatti si parli con insistenza di investire in cultura è altrettanto vero che si continua a sacrificare quest'ultima sull'altare di un'idea distorta di innovazione, quasi che, come nel precedente corsivo, il progresso non possa che parlare il linguaggio freddo ed astrale della robotica e dell'artificiale a tutti i costi.
  Viene a questo punto da pensare che si è forse dinanzi ad una vera e propria crisi di identità del formatore, visto ora come vero e proprio docente, ora come coadiutore d'aula, oppure come una sorta di animatore o quant'altro: il tutto mentre sembra poco chiara la differenza tra formazione propriamente detta e addestramento, ove la prima deve vedersi come diretta principalmente alla crescita della persona in sé, mentre il secondo mira alla sua operatività pratica connaturata al ruolo rivestito all'interno dell'ente o dell'azienda.
  È dunque fuor di dubbio che quello di Bologna non sarà come i precedenti convegni nella misura in cui il mondo della formazione saprà scrollarsi di dosso i fiumi di parole uniti alla forte dose di autoreferenzialità che sembra averne condizionato l'attività più recente, mentre, nel darsi un'identità precisa, sarà in grado di trasmettere in futuro quei valori e quelle conoscenze che hanno dato lustro in passato al mondo della scuola e del lavoro in Italia. (G.L. Ugo)


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