IL DOPO-EXPO
La Milano che non si smentisce
Si chiama "Human Technopole" il progetto di Renzi per l'ex-area EXPO. Si tratta del polo dell'innovazione e della ricerca di cui, secondo alcune anticipazioni giornalistiche, lo stesso Renzi intenderebbe affidare la guida all'istituto italiano di tecnologia di Genova, all'Institute for international interchange di Torino e all'Edmund Mach Foundation di Trento.Sin qui la notizia in sé. Ma… non si poteva dare al progetto un nome un po’ più nostrano, magari latino, anziché il solito “inglesonzolo” da rampanti di provincia? In fondo l’italiano, quarta lingua studiata al mondo, è la lingua di Leonardo, di Galileo e di tant’altri illustri che sono stati delle pietre miliari della scienza a livello mondiale. Non si capisce perché non si vuoglia dare anche alla nostra lingua il ruolo di veicolo dell’immagine scientifica italiana nel mondo. E poi, che c’è di male parlare di un Istituto per gli Interscambi Internazionali di Torino o della Fondazione “Edmund Mach” di Trento? Ma è mai possibile che tutto ciò che suona mondiale dev’essere dogmaticamente espresso nella lingua di Wall Street, col rischio di far odiare tutto ciò che si presenta come internazionale? Del resto non sembra difficile immaginare la futura scena: uno stuolo di asociali ed emarginati d’eccellenza capaci di stare in Italia senza imparare una parola di italiano che non siano le solite “sole, pizza, amore e giù di lì, vale a dire quanto basta per fare tendenza tra il bel popolo rampante alto-milanese di bocconiana fatta, sempre pronto ad incensare e scimmiottare chiunque parli il linguaggio del padrone forte del momento, il tutto nell’illusione di sentirsi “leader” nei confronti degli altri Italiani, ma così prossimi a quei bravi di manzoniana memoria, servitori arroganti del dominatore straniero.
Così va il mondo: l’importante è non tacere. (G.L.Ugo)
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