UNGHERIA: UN ESEMPIO CHE FARÀ CERTO STORIA
Non accadeva dagli anni precedenti il secondo conflitto mondiale che un paese europeo fosse riuscito a mettere a punto una politica monetaria libera da condizionamenti esterni che, specie in questi ultimi tempi, si stanno rivelando alla base di gran parte dell'attuale crisi economica. A questa situazione avrebbe sorprendentemente reagito lo scorso agosto il governo ungherese del primo ministro Viktor Orbán, il quale, nel declinare le offerte di nuovi aiuti da parte del Fondo Monetario Internazionale, grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori”, intendendo come tali quelli che producono in Ungheria per gli ungheresi, anteponendo l'economia produttiva a quella "di carta".
Riassunta la sovranità sulla propria moneta, il governo magiaro è così in grado di emetterne senza debito e per quanto ne ha bisogno: il tutto con risultati eccezionali. L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente e con strumenti inediti da prima dell'ultimo conflitto mondiale .
Già nel 2011 il primo ministro ungherese, promise di ristabilire la giustizia a fronte di quanto i predecessori avevano provocato nell'economia del paese, messo al capestro da un debito infinito.
"Isten, áldd meg a magyart", per dirla con il primo verso dell'inno nazionale ungherese: "Benedici Iddio il Magiar". Già, perché l'esempio di Budapest non può che essere di incoragiamento per l'intera Patria di Mezzo, a trovare in tutte le realtà che la compongono la forza che le consenta di guardare con fiducia ad un futuro di libertà e di vera indipendenza.
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